Molti servizi delle Iene hanno lo scopo di osservare argomenti di interesse generale in chiave di lettura critica o controversa, si sa. Tuttavia, il servizio andato in onda il 27 Aprile 2022, preme l’acceleratore e manca il bersaglio, vediamo perché.
Il servizio delle Iene e gli effetti sul dibattito depilazione
Il servizio di cui stiamo parlando è quello che ha come oggetto la depilazione e/o epilazione. Come protagoniste due scuole di pensiero contrapposte (pro e contro) rappresentate da due gruppi di persone: attiviste e attrici nel campo della pornografia.
In nessun modo questo articolo giudica un gruppo o l’altro (nessuno, d’altronde, dovrebbe giudicare nessuno), ma vuole invitare piuttosto a fare un passo indietro e porre l’attenzione sulla modalità scelta dal servizio per presentare le due opinioni contrapposte.
La realtà è che sono stati associati stereotipi ad ambo le parti rappresentanti dei due pensieri. Questa scelta -deliberata- provoca tre -gravi- effetti, riportando di fatto il dibattito indietro di 40 anni. E non ci vuole una mente illuminata per capire che, così facendo, non viene aiutata la causa pro – depilazione, né quella contro.
Ecco quali sono gli effetti del servizio, secondo Biolaser:
- Toglie alle donne la libertà di decidere cosa fare col proprio corpo, richiudendole in un set preimpostato di stereotipi.
- Esclude a piè pari dal discorso depilazione ed epilazione gli uomini, che pur, in gran numero, ne usufruiscono.
- Insiste nel voler dividere le donne, indiscusse protagoniste del servizio, in fazioni nemiche.
Depilazione: emotività o oggettificazione, no alle vie di mezzo
Ciò che proprio non è chiaro a chi scrive, è questo meccanismo dato per scontato nel servizio, secondo il quale decidere di adottare la depilazione o meno significa automaticamente prendersi sulle spalle un carico di tratti.
Tratti imposti da sguardo esterno, solitamente maschile.
Tratti che dicono:
- se rimuovi i peli lo fai per me, hai diritto di esistere nella società per me;
- se non rimuovi i peli, mi invochi disgusto, non esisti per me, di conseguenza non meriti di esistere nella società.
Almeno rispetto a quanto sembra far pensare il servizio. Avere peluria sembrerebbe essere sinonimo di lotta politica, non averla equivarrebbe invece ad una volontà di essere oggettificate.
Ma forse, nell’anno 2022 d.C., non sarebbe ora di lasciare alle donne la libertà di fare ciò che preferiscono col loro corpo? Per sé stesse e senza bisogno di giustificarsi e proteggersi da attacchi esterni? Senza esistere solo e soltanto in rapporto all’uomo, che se la pensa così, di solito è anche un po’ misogino?
L’uomo (depilato) fuori dal dibattito
E parlando proprio di uomini, dove sono finiti? Perché in questo discorso, che riguarda anche loro, assumono la parte di arbitri esterni e al di sopra?
La depilazione maschile è ormai una pratica molto diffusa (ve ne parliamo qui). Perché far finta che non sia così e insistere nel forzare i (tranquillissimi) uomini che ne fanno uso, all’imbarazzo?
Molti uomini adottano la depilazione, nelle stesse zone del corpo delle donne e in alcuni casi anche più: come spalle o petto. Perché a loro non viene domandato il gusto della loro (o del loro) partner in merito alla quantità di peluria presente? Perché non vengono utilizzate immagini poco sfocate delle loro zone private? Forse perché è molto più semplice oggettificare l’intimo femminile di quello maschile.
Forse perché questo servizio delle Iene sulla depilazione non ha un vero interesse a condividere opinioni, ma porta avanti un’agenda dove non importa chi vinca il dibattito, il vero obiettivo sembra rappresentare (e sminuire) donne solo in funzione di uno sguardo maschile. Sigh.
Solidarietà, non divisione tra donne
Il problema principale di questa rappresentazione è dare per assodato che prendere una posizione significa essere attivamente contro chi la pensa diversamente. Il servizio sembra provare una morbosa soddisfazione a soffermarsi sugli insulti, sui momenti di divisione, portando inevitabilmente un ritratto poco lusinghiero delle intervistate. Comprendiamo il bisogno di attirare l’attenzione da parte di una tv generalista, tuttavia è necessario riconoscere che il servizio non riguarda un reality show ma la realtà vera e propria, con persone che meritano il rispetto delle loro opinioni.
E, chiariamo, volontariamente evitiamo di soffermarci in questa sede sul registro linguistico utilizzato per rinforzare immagini stereotipate e sminuire opinioni. Di nuovo, comprendiamo la necessità di pubblico, ma siamo liberi di non essere d’accordo con una modalità che predilige l’audience, alla qualità del messaggio condiviso.
Depilazione: la realtà è diversa dal servizio delle Iene, per fortuna
In tutta tranquillità, qui a Biolaser possiamo dire: molte persone trovano comfort nella depilazione ed epilazione, uomini e donne. Con tutte le tecnologie, sicure e affidabili, che emergono ogni giorno poi, diventa una pratica sempre più comoda e conveniente. Non importa perché, il punto è che fa sentir loro bene. Il punto è che chi rimuove la sua peluria, nella realtà di ogni giorno, non ha interesse a schiacciare l’opinione di chi preferisce non farlo. E chi preferisce non farlo, non spende il suo tempo ad accusare chi si depila. Se lo scopo è politico, l’obiettivo è normalizzare ambo le situazioni per lasciare la libertà di scegliere.
Il servizio delle Iene, questo importante concetto, lo evita.
Una mancanza che fa storcere il naso e porta a dire la propria nella ricerca di chiarezza. Soprattutto in momenti come questi, crediamo qui a BMI, l’unione dovrebbe saldamente essere più importante della divisione.
Quindi non ascoltate gli altri, il verdetto Biolaser è: con la vostra peluria, fate ciò che più vi aggrada.
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