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Epilazione laser e vitiligine: cosa sapere. Si può fare ed è sicuro per la pelle?

Prima di parlare del rapporto tra epilazione laser e vitiligine bisogna fare alcune premesse per essere sicuri di affrontare adeguatamente la questione. Innanzitutto, la vitiligine è una malattia dermatologica non contagiosa che colpisce i melanociti, ovvero quelle cellule che producono la melanina. In particolare, questi vengono alterati causando una carenza o un’assenza di pigmentazione della pelle.

Alla vista, la vitiligine si manifesta con macchie più chiare della cute, che possono essere localizzate in alcune zone oppure diffuse in tutto il corpo. A esserne affetti sono sia gli uomini che le donne.

L’aspetto estetico delle persone è quello maggiormente coinvolto, ma non mancano alcune conseguenze strettamente legate alla malattia come eventuali risvolti sociali, visto che la propria immagine ne risente. C’è inoltre da considerare la delicatezza delle aree colpite dalla vitiligine, che per la scarsa presenza di melanina sono più esposte alle radiazioni solari.

Epilazione laser e vitiligine: si può fare?

Anche chi soffre di vitiligine può certamente pensare a come eliminare i peli superflui. In quanto malattia della pelle, è normale chiedersi se sia possibile effettuare l’epilazione laser a diodo oppure se questa crei problemi.

Alcuni metodi di depilazione classici, infatti, possono fare insorgere traumi alla cute e generare di conseguenza il cosiddetto fenomeno di Koebner. Non è niente di particolarmente grave, ma è una reazione che provoca lesioni depigmentate in seguito allo sviluppo di una cicatrice.

L’epilazione è quindi un tema che va affrontato in modo consapevole. Oggi alcuni studi dimostrano come epilazione laser e vitiligine siano compatibili. Seppure comprensibile, il timore che l’epilazione laser possa fare peggiorare la vitiligine favorendo la comparsa di nuove macchie chiare nelle zone trattate non ha fondamento pratico. Il motivo? Non ci sono legami tra l’azione del dispositivo utilizzato e l’alterazione dei melanociti tipica della vitiligine.

Cos’è l’epilazione laser?

Per potere scegliere serenamente è utile sapere cos’è l’epilazione laser e in cosa consiste. Parliamo di un trattamento volto a eliminare i peli superflui mediante l’utilizzo di un laser. Nello specifico, l’apparecchio emette un fascio di luce che passa attraverso il derma e colpisce il singolo follicolo pilifero riscaldando il fusto del pelo fino alla radice.

L’obiettivo è provocare un progressivo assottigliamento e diradamento dei peli, affinché questi abbiano una ricrescita molto più lenta del normale e un aspetto meno evidente a occhio nudo. L’epilazione elimina il pelo alla radice ed è più efficace e duratura rispetto alla tradizionale depilazione con rasoi o creme.

Il principio di funzionamento dell’epilazione laser è quello della fototermolisi selettiva. In parole povere, l’energia luminosa di ogni fascio di luce (detto spot) si trasforma in calore colpendo la melanina contenuta nei bulbi piliferi. È così che li distrugge, lasciando inalterati i tessuti circostanti.

La lunghezza d’onda del laser, infatti, non viene assorbita dalla pelle e dunque non la intacca. È però importante che per le sedute ci si affidi a operatori qualificati che sappiano utilizzare correttamente i dispositivi. L’obiettivo è personalizzare l’epilazione in base al fototipo e al colore dei peli del paziente, garantendo buoni risultati anche a chi è affetto da vitiligine.

Prevenire gli effetti indesiderati

In generale per chi si sottopone all’epilazione laser, con o senza vitiligine, effetti indesiderati come iperpigmentazione (macchie scure) e ipopigmentazione (macchie chiare) sono poco frequenti. Il discorso naturalmente vale se il trattamento è svolto da un professionista seguendo le procedure standard.

In ogni caso è sempre bene lasciare passare almeno 10 giorni dalla seduta prima di esporsi al sole. Così facendo si evita che la pelle reagisca con un’infiammazione dei melanociti. Allo stesso modo, è consigliabile evitare di trattare la pelle abbronzata, facendo trascorrere circa un mese dall’ultima esposizione per evitare effetti di ipopigmentazione.

Infine, sulle zone trattate che sono maggiormente esposte alla luce del sole come mani e viso, è fondamentale usare un filtro con protezione alta in qualsiasi stagione dell’anno.

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